L’utilizzo del biofeedback per fronteggiare una crisi lavorativa

La ricerca scientifica svolta da Janka e Al. ha indagato l’efficacia di un training di biofeedback rivolto a un gruppo di crisis manager per la gestione dello stress dovuto a situazioni di crisi lavorativa.

 

Cosa si intende con "crisi lavorativa"?

La crisi lavorativa indica una situazione di stress particolarmente elevata: ad esempio un investimento sbagliato con conseguenze nefaste o essere responsabile del personale, o ancora avere un lavoro che prevede del multitasking o lavorare in condizioni rischiose o addirittura di pericolo.

Fino ai primi anni del duemila l'approccio delle aziende è stato quello di considerare la crisi lavorativa come un male necessario: tuttavia non è più così grazie a figure professionali come il crisis manager.

 

I crisis manager

Il crisis manager entra in gioco nella gestione di situazioni delicate e complesse che si creano all'interno dell'azienda: di solito si occupa dei rapporti con i media oppure mantenere alta la credibilità aziendale nel caso di uno scandalo. Fondamentale diventa la tempestività, che si traduce in stress per gli stress manager.

 

Lo studio

Lo scopo dello studio è stato quello di indagare l’efficacia di un training di biofeedback rivolto a un gruppo di crisis manager per la gestione dello stress. Il beneficio riscontrato è di ridurre il livello di stress soggettivo, rendere più vulnerabile alle malattie legate allo stress e di limitare il declino delle prestazioni professionali.

Si è notato quindi che il biofeedback è un metodo efficace per ridurre lo stress e che quindi costituirebbe un metodo utile da inserire nei programmi di gestione delle crisi lavorative.


Fonti

Articolo di State of Mind